
CALCATA, IL BORGO MAGICO NEL CUORE DEL LAZIO!
Situato a meno di un’ora dalla capitale, in provincia di Viterbo, questo incantevole villaggio spicca su una maestosa rupe di tufo alta 200 metri. La strada che conduce a Calcata vale di per sé il viaggio.
Immaginate di trovarvi a percorrere una lingua d’asfalto sinuosa ai cui lati sfilano maestosi boschi. Sopra le vostre teste, i rami s’intrecciano a formare un vero e proprio tunnel verde. I leggeri tornanti, il delicato sali scendi, la volta verde che a un certo punto si apre per rivelare la visione di uno sperone roccioso su cui si erge maestoso questo piccolo borgo antico.
L’arrivo è tanto suggestivo quanto è affascinante passeggiare tra le viette acciottolate che si snodano al suo interno.
Immerso in una cornice naturale straordinaria, Calcata si affaccia sulla lussureggiante Valle del Treja, regalando panorami mozzafiato e un’atmosfera che sembra essersi fermata nel tempo, a metà strada tra storia e leggenda. Grazie alla sua posizione isolata, Calcata è un esempio perfetto di borgo naturalmente fortificato. L’accesso è possibile solo attraverso una singola porta d’ingresso, che si apre sull’antica cinta muraria difensiva, ancora oggi testimone silenziosa di un passato affascinante.

E poi ci sono i cortili, le rampe su cui si appisolano i gatti, i terrazzi che si aprono sulla vallata, immersi in un silenzio quasi magico: Calcata si svela così, un luogo che sembra davvero sospeso in un‘altra epoca. Spesso la si descrive come un angolo “dove il tempo si è fermato“, con il tufo delle sue mura che si fonde perfettamente con la rupe su cui si erge, un’unica isola di pietra scura incastonata in un mare infinito di verde boscoso.
Un passato intriso di leggenda
Le origini di Calcata risalgono alla preistoria, ma è sotto la civiltà Falisca e in epoca romana che il borgo inizia a giocare un ruolo cruciale. Tra le sue storie più affascinanti c’è quella legata al famoso lanzichenecco catturato nel 1527, dopo il sacco di Roma. Si narra che proprio da lui sia giunto a Calcata un reliquiario davvero insolito, il Santo Prepuzio di Gesù, trafugato dalla Basilica di San Giovanni in Laterano. Una leggenda che ancora oggi avvolge questo luogo in una mistica aura di mistero.

Nell’VIII^ secolo d.c. Calcata emergeva come un importante centro agricolo al servizio di Roma, su iniziativa di Papa Adriano I. Successivamente, nel 974, il castello del borgo passò sotto la proprietà dell’abate di San Gregorio al Celio di Roma, per poi essere conteso e trasferito più volte tra le famiglie Sinibaldi e Anguillara, dove, nel Medioevo stabilirono la loro residenza, e il Palazzo Baronale ne è una preziosa testimonianza. Oggi questo edificio ospita alcune sezioni del Parco Regionale Valle del Treja.
All’inizio dell’Ottocento, il borgo entrò a far parte del patrimonio della famiglia Massimo. Durante il periodo fascista, Calcata fu classificata come un “paese da risanare”, tanto che rischiò di subire l‘abbandono totale e persino la demolizione. Nonostante queste difficoltà, oggi il borgo ospita stabilmente alcune decine di abitanti, mantenendo vivo il suo fascino unico e la sua lunga storia.
Rinascita dopo l’abbandono

Non tutto è sempre stato roseo per Calcata. Nel secolo scorso, minacce di crollo della rupe dove sorge il borgo portarono i suoi abitanti a trasferirsi altrove, lasciando il paese quasi del tutto spopolato. Eppure, come spesso accade ai luoghi speciali, Calcata è rinata. Negli anni ‘60 e ‘70 artisti, intellettuali e artigiani hanno riscoperto il borgo, ripopolandolo con la loro creatività.
Da quel momento, Calcata ha iniziato a emanare un fascino bohemien davvero unico e inconfondibile. Proprio per questo motivo, è diventata famosa come il borgo degli artisti e degli spiriti liberi, un luogo che sembra custodire l’essenza stessa degli hippie e della creatività senza confini.
Lo vediamo anche nelle tantissime porte dipinte di blu. Non c’è un motivo preciso, ma è soltanto la forma visibile dell’estro creativo che permea questo luogo incantevole.
Passeggiando tra fiori e vicoli incantati di Calcata

Calcata oggi è una vera meraviglia da esplorare: case decorate da coloratissimi fiori, porte dipinte d’azzurro e vicoli stretti in pietra sembrano usciti da un dipinto. Le botteghe di artigianato offrono piccole perle da scoprire e gli artisti di strada animano le giornate tra esibizioni e mostre all’aperto. Non mancano nemmeno i romantici ristorantini, i bistrot accoglienti e le sale da tè, tutti aperti durante l’anno per deliziare il palato dei visitatori.
Calcata: Tra storia, streghe e gatti misteriosi
Calcata è conosciuta anche per le sue avvolgenti leggende: si narra che, quando il vento s’insinua impetuoso tra le strette viuzze lastricate, si possano percepire voci lontane o persino canti di streghe, come un eco del passato che ricorda i tempi in cui popolavano questo borgo. Questa fama dal fascino misterioso affonda le sue radici in racconti e mormorii tramandati nei secoli. Si dice, infatti, che anticamente questo luogo sprigionasse una potente energia mistica e fosse teatro di rituali esoterici, spesso celebrati nelle numerose grotte disseminate nella zona. E poi ci sono i gatti, onnipresenti e silenziosi protagonisti che attraversano i vicoli con un’aura enigmatica, contribuendo a rendere Calcata un luogo carico di atmosfera e suggestione.

Halloween: una festa magica
Il borgo incantato di Calcata si trasforma ogni anno in una vera e propria favola vivente, diventando il cuore pulsante dei festeggiamenti di Halloween. Quando il 31 ottobre cala il crepuscolo, questo piccolo villaggio abbracciato dalla natura prende vita come un palcoscenico a cielo aperto. Qui, il mistero e la magia si mescolano agli spettacoli, alle maschere e alle attività che sanno catturare l’immaginazione di adulti e bambini. Tra le attrazioni più affascinanti spicca il suggestivo Ballo delle Streghe, un evento che sembra venire direttamente da antichi racconti popolari, accompagnato dall’originale gara delle zucche intagliate, dove tradizione e creatività si sposano in un’esplosione di fantasiosa bellezza. Il tutto avviene nella cornice unica del borgo, la cui atmosfera intrisa di fascino antico rende l’esperienza ancora più speciale e memorabile.

L’incanto del presepe
Il Presepio di Calcata è una meraviglia di originalità che incanta ogni anno i visitatori presso l’Associazione Culturale “Il Granarone”. Qui l’artista olandese Marijcke van der Maden dà vita a qualcosa di davvero speciale: un presepe che si arricchisce annualmente con l’aggiunta di un nuovo personaggio. Questo personaggio rappresenta il volto di uno degli antichi abitanti del borgo, portando con sé una storia e un’anima. Ogni figura è meticolosamente modellata a mano e veste un ritaglio di stoffa che apparteneva all‘individuo rappresentato, creando un legame tangibile tra passato e presente. L’intento dell’artista è profondo e simbolico: riportare gli antichi abitanti nel loro vecchio granaio, luogo che abbandonarono negli anni cinquanta, ma che nelle festività natalizie si ridesta a nuova vita.

Il rituale natalizio
La sera di Natale i calcatesi compiono un significativo pellegrinaggio. Scendono dal nuovo centro abitato per raggiungere la chiesa storica del borgo, dove partecipano alla messa solenne della Natività. Una volta conclusa la celebrazione, si riuniscono, avvolti dal freddo invernale, per scaldarsi con una bevanda calda e una fetta di panettone proprio al “Granarone”. Un luogo dove, decenni fa, si recavano per prendere il prezioso grano, fonte di sopravvivenza.
Questo evento non è solo una rappresentazione. È un momento emotivo e nostalgico. Alcuni vedono le loro sembianze riflesse nelle figure del presepe, mentre per altri è un’occasione per onorare amici o parenti perduti e rivivere quei magici istanti del passato.
È una tradizione che unisce la comunità, rendendo il Natale a Calcata un’esperienza unica ed emozionante.
Calcata, una piccola Hollywood

Negli anni ’70, Calcata, spesso scelta come scenario unico per numerose produzioni cinematografiche, si è ritagliata uno spazio nella storia del cinema grazie a una scena iconica girata nel celebre film “Amici miei”. Era il 1975 quando il borgo si trasformò in set cinematografico e, solo tre anni dopo, ospitò un’altra troupe per le riprese de “La mazzetta” di Sergio Corbucci. Ma questi non furono gli unici momenti in cui Calcata divenne protagonista sul grande schermo. Nel 1997, il regista Luca Barbareschi scelse questo luogo per alcune scene di “Ardena”, mentre nel 1980 Fabrizio De André vi girò il video della sua intensa ballata “Una storia sbagliata”.
Lo scenario unico di questo luogo è stato anche protagonista in produzioni meno conosciute, ma altrettanto affascinanti come ad esempio “Operazione paura”, “La soldatessa alle grandi manovre”, “Un urlo dalle tenebre”, “Looking for Clarissa”, “Mortacci”, “Scherzi da prete”, “Zampognaro innamorato”, “Belleview Hotel” e persino uno speciale intitolato “Il Presepe di Calcata”.
Inoltre, Calcata è spesso utilizzata per documentari, cortometraggi e video musicali, proprio per la sua particolare estetica e la forte connessione che emana con il passato.

Non solo cinema!
La fama del borgo non si limita al cinema. Calcata ha fatto capolino anche nella letteratura. Il suo nome viene citato in opere di spessore come “Ulisse” di James Joyce, “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” di José Saramago e “Un delitto a regola d’arte” di Carlo Emilio Gadda.
Ma non finisce qui! Il piccolo borgo ha attratto nel tempo molti artisti, tra cui la pittrice Simona Weller e lo scultore Costantino Morosin, che hanno scelto di vivere e creare tra le sue mura.
Insomma, questo piccolo gioiello medievale nel cuore del Lazio continua a brillare non solo per la sua bellezza intrinseca, ma anche per la capacità di ispirare storie, visioni e creatività senza tempo. Un luogo capace di intrecciare arte, cinema e letteratura in un mix straordinario.
Cosa visitare assolutamente

Se vi avventurate a Calcata, non potrete perdervi alcune delle sue attrazioni più affascinanti. La Chiesa del Santissimo Nome di Gesù merita sicuramente una visita ed è una tappa imperdibile per chi vuole immergersi nella spiritualità del luogo. Un altro gioiello da scoprire è l’Opera Bosco Museo di Arte e Natura: un museo contemporaneo a cielo aperto che si estende per ben 2 ettari nel cuore della natura circostante. E poi c’è l’esperienza più autentica di tutte: perdersi tra i vicoletti del borgo, assaporare il silenzio e ammirare uno scorcio mozzafiato dalle terrazze panoramiche. Se siete alla ricerca di un luogo fuori dal tempo, immerso nel silenzio e lontano dal caos (e persino dalla connessione telefonica), Calcata saprà regalarvi un’esperienza unica e indimenticabile!
Come raggiungere Calcata
Qui sotto trovi la mappa di tutti i luoghi descritti nell’articolo e le indicazioni esatte per raggiungerli.
Buon viaggio!
Articolo molto interessane e dettagliato.
Calcata noto come il paese degli artisti, lo consiglio.
Complimenti alla redattrice!!
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