RENNES LE CHÂTEAU TRA STORIA E LEGENDA

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Rennes-le-Château
Rennes-le-Château_vue_aérienne – Municipio di Rennes-le-Château – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Un viaggio nel mistero di Rennes le Château

A meno di un’ora di viaggio da Carcassonne, precisamente a 51 minuti di strada e circa 45 chilometri di distanza, si trova Rennes le Château, un minuscolo comune francese che in occitano prende il nome di Rènnas del Castèl. Con soli 87 abitanti, questo pittoresco borgo immerso nella regione dell’Occitania, nel dipartimento dell’Aude, potrebbe sembrare insignificante a un primo sguardo. Eppure, ciò che lo rende straordinariamente affascinante è la sua magnetica capacità di attirare ogni anno migliaia di curiosi, appassionati di misteri storici e intraprendenti cercatori di tesori.

La fama di Rennes le Château non è frutto del caso, ma il risultato di una leggenda moderna che si è evoluta nell’arco di oltre un secolo. Tra racconti enigmatici e intrecci di culture disparate, questo piccolo comune è diventato il fulcro di un intrigo affascinante incentrato su un presunto tesoro nascosto.

LA LEGGENDA NELLA  STORIA DI RENNES LE CHÂTEAU

La sua storia si lega indissolubilmente alla figura di Bérenger Saunière, il parroco locale che ha prestato servizio nella chiesa di Santa Maria Maddalena tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.  Si dice che proprio lui abbia fatto una scoperta straordinaria, dando il via a uno dei misteri più intriganti della storia contemporanea.

La leggenda prende vita da eventi reali successivamente arricchiti da elementi romanzeschi. Tra il 1887 e il 1897, durante i lavori di ristrutturazione nella parrocchia, Saunière fece delle scoperte misteriose. Il diario del prete menziona un sepolcro sigillato sotto il pavimento, presumibilmente appartenente ai Signori del luogo. Si fa riferimento a oggetti di valore, che Saunière descrisse come “medaglie di Lourdes”, assieme a pergamene nascoste nell’altare o conservate in una piccola fiala.

Conclusi i lavori di restauro della chiesa, Saunière si dedicò a un ambizioso progetto di costruzioni straordinarie e lussuose. Tra queste spiccavano Villa Betania, splendidi giardini curati nei minimi dettagli, una balconata panoramica che offriva vedute mozzafiato, una torre-biblioteca dall’aspetto grandioso e persino una serra dedicata all’accoglienza di animali esotici.

Voliera
Tour_de_verre_Rennes-le-Château – Municipio di Rennes-le-Château – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Il suo nuovo stile di vita non passò inosservato generando sospetti e tensioni con il vescovo De Beauséjour. Quest’ultimo, preoccupato per le ripercussioni di questa condotta, avviò procedimenti legali che portarono alla revoca delle funzioni sacerdotali di Saunière.

Negli anni ’40, Pierre Plantard, giovane esoterista francese, arrivò a Rennes le Château e collaborò con Noel Corbu, amministratore delle proprietà di Saunière. Corbu trasformò la residenza del parroco in un ristorante e arricchì il mito del tesoro, sostenendo che Saunière lo avesse scoperto grazie a pergamene trovate nell’altare.

Nel 1956 Pierre Plantard fondò in Svizzera insieme a tre amici il Priorato di Sion, un gruppo ispirato a correnti esoteriche. Il nome del gruppo derivava dal Monte Sion, situato nei pressi della città di Annemasse. Come molti altri movimenti esoterici, anche il Priorato di Sion, attraverso Plantard, si impegnò intensamente nel tentativo di costruirsi un passato glorioso e remoto.

Plantard orchestrò falsificazioni documentarie e manipolò genealogie separate utilizzando personaggi inventati, con l’intento di rivendicare una discendenza diretta dai re Merovingi e, di conseguenza, una presunta legittimità per reclamare un ormai obsoleto trono francese. Gran parte del materiale fittizio elaborato da Plantard e dai suoi collaboratori fu depositato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi sotto vari pseudonimi, tra cui quello di Henri Lobineau, presunto autore dei Dossier Secrets che raccoglievano le genealogie artificialmente collegate a sostegno di questa narrativa.

Le vicende narrate da Plantard furono ulteriormente manipolate e amplificate dai tre autori, che trassero conclusioni ancor più straordinarie. Secondo la loro interpretazione, il fondatore del Priorato di Sion non solo avrebbe vantato origini Merovingie, ma sarebbe addirittura un discendente diretto di Gesù Cristo. Sempre secondo questa versione, Gesù non sarebbe morto sulla croce, bensì avrebbe sposato Maria Maddalena e si sarebbe trasferito a Marsiglia, dando origine a una discendenza destinata a conquistare il trono di Francia.

Sacro Graal
Sacro Graal

In questa reinterpretazione della storia, il “tesoro” che arricchì Bérenger Saunière non era un patrimonio materiale, bensì un insieme di documenti esplosivi: si sosteneva che il parroco avesse scoperto prove dell’incredibile verità sulla dinastia del Sang Real, ovvero il “Sangue Reale”, nome che nel tempo avrebbe subìto trasformazioni linguistiche fino a diventare “San Greal” e infine “Santo Graal”.

Dietro le ricchezze accumulate da Saunière, infatti, si celerebbe l’ombra del Vaticano, impegnato a comprare il silenzio del curato riguardo alla scottante scoperta.

La leggenda del Priorato si arricchiva ulteriormente con l’affermazione che nel corso dei secoli il gruppo fosse stato guidato da figure illustri: tra gli ipotetici Gran Maestri di Sion ci sarebbero stati personaggi quali Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Robert Boyle, Isaac Newton, Victor Hugo e Jean Cocteau.

Il presunto scopo del Priorato era ambizioso: purificare e rinnovare il mondo intero, riunendo tutte le nazioni sotto un’unica monarchia illuminata guidata da un sovrano merovingio discendente direttamente dalla linea di Cristo.

Nel 1993, il giudice Thierry Jean-Pierre processò Plantard per aver coinvolto nelle sue fantasie sui Gran Maestri del Priorato di Sion un finanziere deceduto nel 1989. Durante il processo, di fronte alle prove di falsificazione trovate nella sua casa, confessò di aver inventato tutto, chiudendo una carriera segnata da ironia e aspirazioni monarchiche fuori tempo.

Uomo di Vitruvio Leonardo Da Vinci
Uomo Vitruviano – Leonardo Da Vinci

Il romanzo Il Codice da Vinci di Dan Brown riportò il Priorato di Sion al centro dell’attenzione mondiale, alimentandone il mito e sostenendo nelle sue note storiche la veridicità dell’organizzazione.

Recenti studi hanno rivelato affascinanti legami tra il misterioso corpus leggendario di Rennes e i romanzi di Maurice Leblanc, in particolare quelli dedicati al celebre Lupin. Questa connessione offre nuovi spunti per analizzare gli eventi straordinari che hanno segnato l’Aude alla fine del XIX secolo. La storia di Rennes le Château si fa così più intrigante, svelando un vero enigma che attira storici e appassionati di mistero, invitandoli a esplorare un passato ricco di segreti e avventure.

COSA VEDERE A RENNES LE CHÂTEAU

Al di là dei tanti misteri e curiosità che permeano questo pittoresco borgo francese, vale la pena visitarlo per i tanti edifici particolari che lo contraddistinguono e che custodiscono, al loro interno, altrettanti enigmi e simboli esoterici.

La chiesa di Santa Maddalena

Chiesa di Santa Maddalena
Rennes-le-Château-Sainte-Marie-Madeleine – Zartosht – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

La chiesa di Santa Maria Maddalena affascina non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per il potente messaggio racchiuso nel suo frontone: “Terribilis est locus iste”. Questo luogo, spesso percepito come misterioso e carico di significati esoterici, in realtà evoca una profonda reverenza. Derivante dalla Genesi, la frase sottolinea il rispetto che un luogo sacro merita, alludendo al “timore di Dio” e alla sacralità dello spazio religioso. Quindi, la frase potrebbe essere tradotta come “Questo luogo incute rispetto”.

Iscrizione Chiesa di Santa Maddalena
St.Madeleine_Inschrift -Hawobo_11zon – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Non a caso, si ritrova in tante altre chiese, come ad esempio quella di San Michele a Monte Sant’Angelo, quella dei Santi Stefano e Margherita ad Arcola e quella della Maria SS Annunziata a Termini Imerese. La stessa frase è anche l’incipit della preghiera di dedicazione delle chiese (In dedicatione ecclesiae) e molti sono i canti liturgici intitolati Terribilis est.

All’ingresso della chiesa è collocata un’acquasantiera sorretta da un demone, frequentemente riconosciuto come Asmodeo, che si trova alla base. Al di sopra si possono osservare quattro angeli e un’iscrizione composta da 22 lettere, cifra che ritorna anche nella Torre Magdala e nel cimitero.

Acquasantiera
Le_diable_de_l’église_Sainte-Marie-Madeleine – Pat343434 – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

La scritta recita “PAR CE SIGNE TU LE VAINCRAS”. Traduzione francese della celebre frase latina “IN HOC SIGNO VINCES”, ovvero “Sotto questo segno vincerai”. Secondo una leggenda l’Imperatore Costantino, prima della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio nel 312 d.c., ebbe la visione di un angelo che gli mostrava una croce dicendogli che esibendo quel simbolo avrebbe ottenuto la vittoria. Fu così che l’indomani fece decorare gli scudi dei suoi soldati con la croce. La sua vittoria venne, quindi, interpretata come quella del cristianesimo stesso.

Iscrizione
Rennes-le-Château_-_Église_03-Eldar-di-Tylwyth – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Tuttavia, la particolarità sta nell’interpretazione di Saunière: perché tradurla in francese quando tutte le altre iscrizioni della chiesa sono rigorosamente in latino?

La risposta potrebbe risiedere in un dettaglio intrigante. Traducendola in francese, Saunière ha potuto aggiungere un “LE”, modificando così il totale delle lettere della frase. Con questa aggiunta, il numero complessivo delle lettere arriva a 22, un valore altamente simbolico in determinati contesti.

E 22 sono anche i denti del teschio che si trova sulla porta del cimitero, i gradini della scala della Torre di Magdala, la somma delle due rampe di scale di 11 gradini che portano sulla terrazza e la data del giorno in cui è morto Sauniére, il 22 gennaio 1917 dopo aver avuto un infarto il 17.

Foto di Abad Saunier
Abad_Saunier_de_Rennes-le-Château_(Francia)_France – Angelo Aroca Escámez – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Autori come Baigent, Leigh e Lincoln hanno indicato la figura di Asmodeo e la disposizione antioraria delle stazioni della Via Crucis come elementi misteriosi. Tuttavia, tali dettagli sono spiegabili secondo l’ortodossia cristiana: la raffigurazione del demone sconfitto dal battesimo appare anche in altre chiese, ricordando la rinuncia a Satana richiesta ai padrini. Le Vie Crucis, inoltre, possono essere distribuite sia in senso orario che antiorario senza vincoli liturgici, con la maggioranza in Francia disposta in modo antiorario.

Tra i tanti misteri, c’è anche la disposizione delle statue presenti nella chiesa che, se osservate seguendo una disposizione a forma di “M”, sembrerebbero formare, attraverso i loro nomi, la parola “GRAAL”.

Chiesa di Santa Maria Maddalena
Chiesa Sainte-Marie-Madeleine di Rennes-le-Château- Eldar di Tylwyth- https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Il 17 gennaio di ogni anno la chiesa di Santa Maria Maddalena diventa il punto d’incontro per studiosi e appassionati, tutti riuniti nella curiosità di assistere al particolare fenomeno delle “mele blu”. Questo suggestivo spettacolo di luci nasce dall’interazione dei raggi solari con le vetrate dell’edificio, creando un gioco cromatico che rapisce lo sguardo. Nella stessa giornata, un evento simile si verifica in una chiesa vicina, situata nel piccolo borgo di Brenac, ampliando l’interesse per queste manifestazioni di luce.

Questi giochi di luce, generati dalla rifrazione attraverso vetrate artistiche, non sono affatto rari: strutture architettoniche in tutto il mondo esposte ai raggi del sole regalano spesso scenari di colori mutevoli e disegni sorprendenti.

La data della presunta apparizione assume un significato ancora più enigmatico poiché coincide non solo con il giorno in cui l’abate subì un infarto mortale, ma anche con il decesso della Marchesa di Rennes le Château. Quest’ultima era, infatti, la custode dei segreti legati alle antiche genealogie del Sud della Francia e alle tradizioni di Sainte-Sulpice, un luogo intriso di mistero e storia. Il legame tra questi eventi sembra delineare un intreccio di circostanze che avvolge l’intera vicenda in un’aura di mistero e simbolismo.

La Torre Magdala

Torre Magdala
Tour_Magdala_in_Rennes-le-Chateau__9_-Krzysztof-Golik-https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

La Torre Magdala di Rennes l -Château è un affascinante monumento neo medievale, eretto intorno al 1900 per volere dell’abate Bérenger Saunière. Questo intrigante personaggio commissionò la costruzione di una torre, che in realtà è un palazzatto, dallo stile medievale, un piccolo gioiello architettonico caratterizzato da un camminamento di ronda, una torre circolare merlata e eleganti bifore gotiche.

La struttura sorge in una posizione spettacolare, arroccata su un precipizio, ed è composta da due piani sovrastati da una garitta merlata. Al piano terra si trova quella che un tempo era la camera da letto dell’abate, mentre il primo piano ospitava la sua preziosa biblioteca, un luogo dedicato allo studio, alla meditazione e, forse, a esplorazioni di natura esoterica. Ancora oggi, la Torre Magdala conserva il fascino enigmatico di Saunière, diventando simbolo delle sue passioni esoteriche e delle controversie storiche che orbitano attorno alla sua figura.

Suggestiva non solo per il suo design e la sua storia, la torre offre anche uno spettacolare balcone panoramico sul tetto. Da qui, nei giorni più limpidi, si può godere di una vista mozzafiato sulla vallata sottostante e sulla maestosità dei Pirenei all’orizzonte.

Panorama
Rennas_le_Castelh_-_Panoramiques – Carquinilolo_11zon-https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

La Tomba dell’abate Sauniere

La tomba dell’abate Bérenger Saunière oggi si trova in una collocazione diversa rispetto al suo luogo originario. Per preservare la tranquillità del cimitero, spesso disturbata da curiosi e turisti attratti dal mistero della figura dell’abate, è stata trasferita all’interno del giardino del complesso museale di Rennes le Château. Questa scelta ha permesso di restituire al cimitero il suo carattere solenne, senza però rinunciare alla possibilità di visitare la sepoltura dell’enigmatico abate.

Voliera
640px-Verrière_du_domaine_de_Rennes_le_Chateau-Jean-Paul-Corlin-https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Il giardino che circonda la tomba si divide in due aree principali: il Giardino Superiore e il Giardino Inferiore. Questi spazi si estendono fino a raggiungere una struttura singolare, la Torre Serra, nota anche come Voliera, voluta dallo stesso Saunière. Questo piccolo angolo di pace era concepito come un rifugio dove l’abate poteva dedicarsi alla meditazione, immerso nel suono rasserenante del cinguettio degli uccelli.

Ciò che rende davvero speciale questa parte del complesso museale è la vista mozzafiato che si può ammirare dalla posizione privilegiata della Voliera. La valle si dispiega in tutta la sua maestosità, regalando un panorama che cattura il cuore e i sensi di chiunque abbia la fortuna di trovarsi lì. Un’esperienza che unisce bellezza naturale, mistero storico e quiete meditativa.

Villa Betania a Rennes le Château

Villa Betania
Villa_Bethanie_in_Rennes-le-Chateau_(2) – Krzysztof Golik_11zon-https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Villa Betania, concepita in stile rinascimentale, venne fatta edificare dall’Abate Berenger Saunière tra il 1901 e il 1905, contemporaneamente alla costruzione della Torre Magdala. Entrambe le strutture sorsero su terreni acquistati e formalmente intestati alla sua fidata serva, Marie Dénarnaud, probabilmente al fine di preservarne la gestione e il controllo.

Secondo le dichiarazioni dello stesso Saunière, il progetto originale ambiva a trasformare la villa in un ospizio destinato all’accoglienza dei sacerdoti pensionati, fornendo loro un luogo di riposo dotato di una cappella privata situata sul lato occidentale dell’edificio. Tuttavia, l’ambiziosa concezione dell’abate non si limitò al solo scopo funzionale: gli interni della villa furono riccamente decorati con simboli e ornamenti che riflettono una marcata attenzione ai dettagli e un gusto sfarzoso, insolito sia per l’epoca che per il contesto rurale circostante. Questi elementi decorativi hanno contribuito a conferirle un fascino enigmatico, rendendo ogni angolo della dimora carico di significato e suggestioni che continuano ad alimentare il mistero legato alla figura del suo costruttore.

Tra le tante curiosità che hanno fatto di Rennes le Châteaux una leggenda, ce n’è una molto ma molto recente. Infatti, il videogioco Gabriel Knight 3: Il mistero di Rennes le Château è ambientato completamente nel villaggio e nei suoi dintorni, intrecciando eventi sovrannaturali ispirati alla leggenda del luogo con un’approfondita analisi storica.

Come raggiungere Rennes le Château

Qui sotto trovi la mappa di tutti i luoghi descritti nell’articolo e le indicazioni esatte per raggiungerli.

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